Si occupa di monitorare i temi cruciali della diversità̀, delle discriminazioni e dell’inclusione, comunicando gli esiti degli studi effettuati all’Ufficio Nazionale Antirazzismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri (UNAR) e alle Istituzioni Europee competenti come la European Commission Against Racism and Intolerance (ECRI), lo Steering Committee on Anti-Discrimination, il Diversity and Inclusion (CDADI) e infine alla European Fashion Alliance, proponendo contestualmente soluzioni concrete per la loro risoluzione.
Il Centro Alti Studi pur avendo come riferimenti legislativi la Dichiarazione ILO e l’art. 3 della Costituzione Italiana, che chiede uguali diritti per i “cittadini”, ispirandosi ai principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, approvata dall’assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948, sostiene che la moda non debba perseguire tali obiettivi soltanto sulla base di una politica nazionale, ma anche sostenere l’uguaglianza e la diversità̀ come un sistema a sé.
Più in particolare il Centro Alti Studi dei Diritti Fondamentali dell’Uomo e della Moda Etica, avvalendosi di specialisti ed esperti del settore si occupa di:
- studiare la portata e l’evoluzione del razzismo e della xenofobia nell’ambito delle attività connesse alla Moda, analizzandone le cause, le conseguenze e gli effetti, mediante una rete europea di informazione sulle discriminazioni, incaricata di raccogliere segnalazioni a livello internazionale;
- Fornire assistenza alle vittime di discriminazione;
- Svolgere inchieste sull’esistenza di fenomeni discriminatori nel rispetto delle prerogative dell’autorità giudiziaria;
- Promuovere, attraverso campagne di sensibilizzazione una cultura del rispetto dei diritti umani e delle pari opportunità, il riconoscimento e il rispetto di esperienze di vita diverse dalle nostre e la denuncia di tutte le discriminazioni sociali che avvallino il privilegio per alcuni e lo svantaggio per altri.